Un tema importante nell'evoluzione della comprensione del cancro, compreso il cordoma, è che i risultati dei pazienti sono determinati non solo dal modo in cui la malattia si presenta e dal trattamento che ricevono, ma anche dalla biologia di base dei loro tumori. Per alcuni tipi di cancro, ciò ha permesso di personalizzare le cure in base alla biologia di base del tumore di ciascun paziente, aumentando le probabilità di ottenere buoni risultati ed evitando terapie inutili o che difficilmente possono essere utili. Tuttavia, i pazienti affetti da cordoma e i loro medici si trovano ancora ad affrontare importanti decisioni terapeutiche in gran parte senza conoscere le implicazioni della biologia del particolare tumore del paziente.
Per risolvere questo punto cieco, diversi gruppi di ricerca stanno lavorando per identificare i marcatori biologici ("biomarcatori") all'interno dei tumori, che potrebbero aiutare a determinare la prognosi dei pazienti e a prevedere se possono trarre beneficio da determinate terapie. Con l'aiuto di una nuova sovvenzione di 100.000 dollari della Chordoma Foundation, si è costituito un nuovo consorzio per iniziare a convalidare i biomarcatori emergenti e aiutarli a entrare nella pratica clinica.
Il consorzio, che comprende l'University of Pittsburgh Medical Center (UMPC), la Johns Hopkins University School of Medicine, l'MD Anderson Cancer Center, la Mayo Clinic, il Brigham and Women's Hospital e diverse altre istituzioni in tutto il mondo, ha iniziato il suo primo progetto: convalidare i risultati dei ricercatori dell'UPMC, che hanno scoperto che i pazienti i cui tumori della base cranio presentano determinati marcatori genetici potrebbero essere in grado di astenersi dalle radiazioni se l'intervento chirurgico riesce a rimuovere l'intero tumore. Il team, guidato da Georgios Zenonos, ha utilizzato un test chiamato FISH che esamina il DNA del tumore alla ricerca di alterazioni specifiche e ha collegato i risultati ai pazienti nel tempo. Per i pazienti affetti da cordoma della base del cranio che stanno considerando la radioterapia, questo test può aiutare a prendere una decisione. Ora il nuovo consorzio sta ampliando lo studio dell'UMPC, aumentando la dimensione del campione da 152 a oltre 1.000 tumori, compresi quelli della colonna vertebrale e del sacro.
La forza del consorzio risiede nella capacità di convalidare i biomarcatori in una popolazione di pazienti diversi trattati in più centri. Inoltre, ha accesso ai dati di trattamento e di risultato associati a ciascun tumore, consentendo correlazioni tra biomarcatori, trattamenti e risultati dei pazienti nel tempo.
E questo è solo l'inizio: Sebbene il lavoro del consorzio sia attualmente incentrato sulle decisioni relative alla chirurgia e alle radiazioni, esso integra gli sforzi compiuti nei Chordoma Foundation Labs e dai nostri borsisti per identificare i biomarcatori che predicono la risposta a varie terapie mediche. Il consorzio sta gettando le basi per poter convalidare rapidamente i nuovi marcatori man mano che vengono identificati e accelerare i benefici per i pazienti.
Il progetto rappresenta un importante passo avanti nella comprensione delle differenze tra i tumori, al fine di offrire cure cliniche più personalizzate, e prefigura un futuro in cui i pazienti che ricevono una nuova diagnosi o una recidiva potranno scegliere con maggiore sicurezza il percorso terapeutico da seguire.
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